Phylakopi
Fu una delle più importanti città preistoriche dell’Egeo e culla della civiltà più antica delle Cicladi.
Nella zona, si conservano resti di vita, risalenti al 3.300 e fino al 1.100 a.C.
Iniziò ad essere abitata intorno al 2.300 a.C..
Fu distrutta e ricostruita tre volte.
Il suo fulgore era dovuto alla lavorazione ed il commercio dell’ossidiana, una roccia nera, molto dura, di origine vulcanica con cui si fabbricavano coltelli, arnesi e frecce.
Sviluppò in modo particolare la ceramica, l’arte della scultura dei sigilli e l’arte orafa, come dimostrano i meravigliosi reperti esposti nel Museo Archeologico di Atene e di Milos.
Le rovine della città furono scoperte il 1896.
Gli scavi realizzati dalla Scuola Archeologica Inglese portarono alla luce resti di insediamenti di tre città, del periodo Minoico Tardo, Minoico Medio e Minoico Posteriore ed anche dell’eta Micenea, rispettivamente.
Nel sito archeologico di Phylokopì si distinguono le imponenti mura ciclopiche dell’abitato, il tempio ed Palazzo.
Tra i reperti degli scavi, si trova anche la famosa dea o Signora di Phylakopì, proveniente da un tempio miceneo del XIV secolo a.C..
